Il Fast Track si può definire come una vera e propria filosofia mirata alla gestione del paziente. Ha iniziato a diffondersi nel Nord Europa e la prima volta che è stata messa in atto è stato ad opera di un chirurgo danese negli anni 90.
È una procedura applicata alla chirurgia protesica dell’ anca e del ginocchio che modifica la qualità e la velocità di guarigione del paziente.
La protesica del ginocchio è una chirurgia molto estesa, nel senso che all’ anno vengono effettuati molti interventi e questo ha dei costi piuttosto sostanziosi sul Sistema Sanitario Nazionale. Quindi il Fast Track permette di fornire grandi vantaggi sia economici, riducendo il periodo post operatorio, sia al paziente, il quale dopo 6 ore dall’ intervento viene messo in piedi e fatto camminare.
Per rendere possibile tutto questo serve una collaborazione di varie figure dall’ ortopedico, al fisioterapista, all’ anestetista.
Dagli anni 2000 quando ho iniziato la mia carriera, si sono evolute sia le procedure di intervento che le protesi stesse.
Nuove procedure
Le nuove procedure chirurgiche prevedono:
- la riduzione delle perdite ematiche
- il mancato utilizzo del laccio emostatico nell’intervento al ginocchio
- il rispetto della fisiologia del arto, per rendere l’ intervento meno invasivo.
Nuove protesi
Le nuove tipologie di protesi possiedono alcune caratteristiche quali:
- una maggior adattabilità all’ anatomia della persona;
- una leggera variazione dei materiali protesici;
- un nuovo design che, associato alle nuove tecniche chirurgiche, garantisce maggior comfort al paziente.
La principale patologia che porta all’intervento protesico dell’anca è l’ artrosi primaria che non è originata da una causa precisa, ma è il prodotto di una combinazione di più elementi.
Il paziente affetto da artrosi primaria sviluppa dolore e una riduzione della mobilità che porta alla scelta dell’ intervento protesico. È un intervento caratterizzato da un elevato tasso di successo e permette al paziente di tornare a vivere.
La patologia può colpire sia il ginocchio che l’anca singolarmente, ma anche in forma combinata ovvero in ambo i lati. Per questa ragione che in questi casi si adottano interventi bilaterali simultanei che nella mia casistica corrispondono al 15 %.
Il grande vantaggio del fast track è che può essere applicato a tutti i pazienti, indipendetemente dalla loro motivazione e dalla tipologia di intervento, che sia una monocompartimentale del ginocchio o una bilaterale dell’anca.
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