Protesi Good looking and painful
Durante il Convegno del 25 gennaio abbiamo affrontato più aspetti di questo tema, analizzandolo sia secondo la letteratura scientifica sia secondo i casi clinici in cui ci siamo imbattuti nel corso della nostra attività.
Il rischio di fallimenti, variabile da Centro a Centro, è drasticamente diminuito rispetto al passato e alle prime generazioni di protesi.
Ad oggi la probabilità di revisione di PTG (Protesi Totale di Ginocchio) a 10 anni dal primo impianto è del 5%. Se invece consideriamo il tasso di fallimenti riportato in letteratura, esso varia a seconda delle casistiche, ma per i centri con maggiore expertise è < al 5% mentre i Registri Protesici Nazionali riportano un tasso intorno al 10%.

RISCHIO E ASPETTATIVE
È acquisizione recente invece l’osservazione che molti pazienti operati di PTG siano insoddisfatti della propria protesi.
Nonostante la riduzione del dolore e l’aumento di autonomia nelle attività di vita quotidiana,la qualità del risultato ottenuto non va ad esaudire appieno le aspettative del paziente.
I numeri emersi recentemente indicano una percentuale tra il 15% e il 20% delle PTG totali, e la causa principale sembrerebbe essere la delusione delle proprie aspettative di risultato. Il dolore percepito durante alcune attività rappresenta la causa principale della delusione ma non è chiaro quanto esso sia correlato ad attività “ordinarie” o “straordinarie”.
Il dialogo e la fiducia nel Chirurgo sono gli strumenti in grado di contrastare questo trend, permettendo di formulare aspettative più realistiche e soprattutto individuali, calibrate sulla persona, oltre che per anamnesi e tipo di intervento.

PROTESI DOLOROSE
Di difficile inquadramento invece le protesi dolorose.
Nella pratica, si fa riferimento ad un quadro clinico caratterizzato da dolore (oltre i 3- 6 mesi dopo l’intervento), dove non è possibile far emergere una causa di fallimento dell’impianto attraverso rilievi clinici ed i normali esami radiografici e di laboratorio.
Fattori biologici, come ad esempio la sensibilizzazione al dolore prolungata e la sindrome regionale complessa, sono stati individuati come possibili cause.
A fianco vi sono anche fattori di rischio, tra cui forte dolore pre- operatorio e comorbidità, e aspetti bio-psicosociali come ad esempio il tono dell’umore, l’isolamento, la depressione e scadenti condizioni di salute generale.
Tutti elementi non oggettivabili e non misurabili che influenzano negativamente la percezione della qualità di risultato.
Infatti, il paziente tende spesso a giudicare non soddisfacenti i successi nella riabilitazione post-operatoria per la presenza di dolore.

FATTORI CHIRURGICI
Sono i fattori di fallimento protesico legati al chirurgo.
In questa categoria rientrano: infezione, precedenti trattamenti chirurgici, instabilità, rigidità, mobilizzazione, lesione nervosa locale, malallineamento, malrotazione, impianto sovradimensionato e snapping knee.
Per ridurne l’incidenza al minimo, e quindi per effettuare un planning pre- operatorio accurato, ci si avvale di un corredo radiografico completo e di RM.
TAC e PET/SCAN le più utilizzate invece nelle protesi dolorose per evidenziare eventuali difetti di allineamento extra-articolare e/o possibili difetti post-operatori.

Scusa vorrei un suggerimento sulla protesi fatta 5 mesi fa il giorno dell’intervento era tutto a posto ma dopo è successo che ho avuto una fibrillazione atriale ematoma ecc ma adesso è gonfio rosso e la notte brucia e non dormo cosa possiamo fare per alleviare il dolore ghiaccio assai e niente grazie
Gentile Sig.r Ciro, grazie per avermi contattato.
Purtroppo le Protesi di Ginocchio possono dare problemi di dolore cronico.
La prima cosa da fare è rivolgersi al Chirurgo che ha eseguito l’intervento.
Qualora non dovesse trovare risposta, mi rendo disponibile per un consulto.
Cordiali Saluti